II Domenica di Pasqua, “in albis”, o della misericordia?

Come chiamare la prima domenica successiva alla Pasqua? Su questo argomento spesso si trova non poca confusione tra i fedeli. Come mai? Può darsi che questa confusione nasca dalla diversa “sensibilità” dei parroci, dalla disinformazione, o ancora dalla formazione spirituale o devozione che i fedeli hanno coltivato negli anni. Cerchiamo di chiarire i dubbi.

Partiamo dalla Domenica in albis

Con questa espressione derivante dal latino si indicavano le vesti bianche che i nuovi cristiani (neofiti) dei primi secoli indossavano subito dopo aver ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana durante la notte di Pasqua come compimento del loro itinerario catecumenale. Queste vesti bianche, simbolo esteriore della vita nuova in Cristo ricevuta nel battesimo, splendente nella cresima e assimilata nell’eucarestia, venivano indossate per otto giorni, dalla domenica di Pasqua alla successiva (ottava di Pasqua). Dunque, la domenica successiva alla Pasqua i neofiti deponevano le vesti bianche per vivere e testimoniare nella quotidianità il dono ricevuto. Pertanto questo segno è strettamente legato alla liturgia della Veglia di Pasqua. Col passare del tempo, aumentò la prassi del battesimo dei bambini e progressivamente scomparì il catecumenato. Iniziò l’epoca della “società cristiana”.

…alla II Domenica di Pasqua

Con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, questa domenica venne semplicemente indicata come II Domenica di Pasqua, per indicare come il tempo pasquale scandito dalle sue domeniche, porti nell’arco di cinquanta giorni a celebrare il compimento del mistero pasquale che è la Pentecoste, cioè il dono dello Spirito Santo. Se Pasqua è la passione, morte e resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, Pentecoste nè è il compimento e attuazione nella Chiesa.

E la Festa della Divina Misericordia?

Questa festa è stata istituita da S.Giovanni Paolo II nel 2000 per volontà di Gesù Cristo, il quale ha espressamente indicato a Suor Faustina Kowalska, suora mistica polacca, che nella II Domenica di Pasqua si esaltasse la sua Divina Misericordia. Nel suo Diario la Santa scrive le parole di Cristo:

«Io desidero che vi sia una festa della Misericordia: voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia» (Diario, p. 75). «Desidero – ha detto Gesù – che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori» (Diario, p. 440). «Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione. Concedo loro l’ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre» (Diario, p. 561) «In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita – ha detto Cristo – questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene» (Diario, p. 235) «In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. (…) Nessun’anima abbia paura di accostarsi a me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto» (Diario, p. 441). «Nessun’anima troverà giustificazione finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia e perciò la prima domenica dopo Pasqua deve essere la festa della Misericordia ed i sacerdoti in quel giorno debbono parlare alle anime della Mia grande ed insondabile Misericordia» (Diario, p.378).

Approfondimenti:

  • in questo link trovate le notizie ufficiali circa le forme del culto della Divina Misericordia (l’immagine, la coroncina, la festa).
  • in quest’altro link troverete l’omelia di S.Giovanni Paolo II in occasione della canonizzazione di Suor Faustina Kowalka e dell’istituzione della Festa della Divina Misericordia.

…Concludendo:

Alla luce di quanto detto, questi tre titoli non sono “in competizione”. Tutti sono intrinsecamente legati alla Domenica di Pasqua:

  • La veste bianca “in albis” della nuova dignità battesimale scaturisce dalla Pasqua.
  • la Pentecoste compie il mistero pasquale.
  • la divina misericordia è l’anima stessa della Pasqua, è la redenzione dell’uomo da parte di Dio.

In conclusione siamo salvati dalla misericordia di Dio che si è manifestata nella Pasqua di Cristo e ci ha donato per mezzo della fede battesimale la dignità dei figli di Dio. Pertanto anche le sensibilità personali dovrebbero fare spazio alle altre prospettive per poterle vedere nella loro complementarietà osservando allo stesso tempo ciò che lo Spirito Santo suscita e stabilisce per mezzo della Chiesa.

Altre info:

  • Domani 19 aprile alle ore 11.00, Papa Francesco celebrerà la Santa Messa nella chiesa di S. Spirito in Sassia, centro italiano della devozione a Gesù misericordioso. La potrete seguire in diretta sui canali TV e social.
  • Potete scaricare il sussidio dell’Ufficio Catechistico Nazionale per poter celebrare in famiglia la liturgia della II Domenica di Pasqua.
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