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In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
(Gv 6,30-35 – Martedì della III settimana di Pasqua)
Medita
“Se io non vedo non credo”. Questa è la scusa alla “S.Tommaso” più frequente che si sente dire da tante persone che si definiscono atee, agnostiche o altro. Ma…effettivamente cosa vorresti vedere per credere? Che ti aspetti di vedere? E che cosa faresti se lo vedessi? La storia è sempre la stessa: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai?» Cari amici, le cose funzionano al contrario e cioè prima si crede e poi si comincia a vedere. “Vieni e vedi” risponderà Gesù ai primi discepoli che si domandavano dove abitasse. E la risposta di questo brano del Vangelo è la stessa: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!» La condizione è andare da Gesù in un modo ben preciso. Quale? Riconoscendosi affamati e assetati di amore e di felicità. Cioè umili. Questa è una promessa di Cristo, e lui è fedele alla sua Parola. A questo punto…provare per credere!
Vivi
Compi un atto d’umiltà:
Riconosci sinceramente che tu non basti a te stesso. E chiedi al Signore Gesù di entrare in questo vuoto per riempirlo del suo amore.