Leggi
In quel tempo, Gesù esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
(Gv 12,44-50 – Mercoledì della IV Settimana di Pasqua)
Medita
Il senso religioso è ciò che ogni uomo ricerca ed è ciò che spinge ognuno di noi a cercare la verità in questa nostra esistenza. Più di duemila anni fa è accaduto un avvenimento, il Verbo di Dio si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, perché? Per condannare? Per punire l’uomo? No, per svelarci il vero volto di quel Dio che tutti noi cerchiamo, di quell’infinito che ci portiamo dentro, di quel bisogno d’amore che ognuno di noi si porta dentro. Duemila anni fa un uomo ci ha rivelato il vero volto di Dio e da quel momento quella buona notizia si è tramandata di generazione in generazione fino ai giorni d’oggi e continuerà a correre veloce anche attraverso noi che abbiamo conosciuto quel Cristo, quell’uomo, il figlio di Dio, che ci ha fatto conoscere il vero volto del Padre. Come possiamo restare indifferenti ad un evento del genere? Se non è vero questo, cioè se non è vero l’incontro con Cristo che è avvenuto nella nostra vita, allora ci domandiamo cosa sia la verità.
Vivi
Ricorda e trasmetti:
Fai memoria di chi, per la prima volta ti ha parlato di Dio. Fai memoria del tuo primo incontro con Lui; parti dalla tua esperienza per testimoniare agli altri e far conoscere il volto di Dio.