Leggi
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».
(Mt 5,33-37 S.Antonio di Padova, sacerdote e dottore della Chiesa – memoria)
Medita
Il giuramento secondo l’usanza ebraica comportava l’invocazione del nome di Dio a testimonianza dell’impegno assunto. Tuttavia si poteva correre il rischio di strumentalizzare il giuramento per acquisire credito agli occhi degli altri. Oppure il giuramento poteva diventare troppo gravoso al punto da diventare una schiavitù. Cristo invece, a favore della libertà interiore dell’uomo e di quella di Dio, scioglie ogni legame.
Non giurare. Cioè non legarti a cose o impegni usando, tra l’altro, il nome di Dio. Piuttosto sii coerente: se hai detto sì nella verità, confermalo ogni volta. Se hai detto no nella verità, confermalo ogni volta. Questo vale in famiglia, a lavoro, con gli amici, nella comunità parrocchiale, ovunque tu sia.
Non c’è bisogno di invocare nessuno per acquisire credibilità, nè di legarti ad obblighi che non sarai in grado di mantenere. Non abbiamo potere sulle nostre vite, ma possiamo viverle nella trasparenza, alla luce del sole, cioè nella verità. E la verità ci rende liberi.
Vivi
La verità è Gesù Cristo:
Che rapporto ho con lui? Lo sento come verità liberante o come verità opprimente?