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In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
(Mt 14,1-12 Sant’Alfonso Maria de Liguori – Memoria)
Medita
“Non ti è lecito”! La forza di questa frase, in un contesto sociale di dissolutezza, confusione e dispersione di valori, da fastidio perché smuove le coscienze. Giovanni Battista si oppone allo stile di vita relazionale di Erode che teneva con sé la moglie di suo fratello. Giovanni non lo dice perché è un bigotto, non rischia la vita per ideali fasulli ma se urla con forza il suo disappunto lo fa perché crede nella fedeltà dell’unione tra marito e moglie. Oltre alla soggettività, vi è un’oggettività da tenere in considerazione.
Quante persone, oggi, di fronte ad uno scenario sconfortante per quanto riguarda il sacramento del matrimonio sanno gridare con tale forza: non ti è lecito? Si tende a minimizzare il valore del sacramento del matrimonio portando avanti l’idea mondana di questi tempi: intanto mi sposo, poi se qualcosa non va’, divorzio. Attenzione, qui non si vuole giudicare quelle persone che per svariati motivi e con tanta sofferenza hanno vissuto un matrimonio fallimentare, ma insieme dobbiamo pur riconoscere la bellezza della realtà matrimoniale. Questa unione umana rispecchia sacramentalmente l’amore trinitario di Dio. Ecco perché il mirino del demonio è puntato sulle famiglie, perché distruggendo queste unioni distrugge sempre di più l’immagine dell’amore di Dio. Siamo chiamati, come Giovanni, a difendere l’istituto matrimoniale anche contro i poteri forti che vogliono mettere a tacere tutto questo. Giovanni il Battista ha perso letteralmente la testa per il Signore, noi siamo disposti a perderla? L’uomo può uccidere ciò che gli procura fastidio ma chi vive nella e della Verità continuerà a vivere in eterno.
Vivi
La vita matrimoniale è una scelta bella ma seria e impegnativa…
oggi preghiamo per tutte le famiglie cristiane affinché l’amore di Dio possa darle forza e stabilità per affrontare le tentazioni e superare le crisi.