L’amore non è un sentimento

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni. In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno».

(Mt 16, 24-28 Venerdì della XVIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno Pari)

Medita

Innamorarsi è una delle cose più belle della vita. La mente, il cuore, gli occhi, tutto è proteso verso la persona amata. E quando si sta con lei ci si sente a casa, nel posto giusto. È come indossare un abito perfettamente su misura. È sentire ossigeno al cuore. Ma… tutto bello finché dura! Poi iniziano i problemi, si comincia a conoscere meglio la persona, si vedono più da vicino i suoi difetti, il suo carattere, ecc… Questo vale per tutti gli ambiti. L’inizio è sempre bello, ma poi si presenta la realtà per quello che è. Ed è lì che si comincia ad amare veramente, quando a partire da quello che non ci piace scegliamo ugualmente di starci. Perché riconosciamo che c’è un bene maggiore da perseguire. Facciamo alcuni esempi: pensiamo all’amore di quei genitori che fanno tanti sacrifici per crescere i figli. Pensiamo all’amore di quei coniugi che restano fedeli al loro matrimonio. Pensiamo all’amore di quei lavoratori che si dedicano onestamente per portare il pane a casa. Pensiamo all’amore di quei preti che si spendono per il Vangelo e la Chiesa.

Allora comprendiamo meglio le dure parole del Vangelo di oggi: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua“. Rinnegare se stessi significa smettere di pensare che il mondo gira attorno a me. Significa smettere di guardare sempre il proprio ombelico, il proprio tornaconto. Significa smettere di essere egoisti. Prendere la propria croce significa cominciare ad amare sul serio, guardare negli occhi l’altro, vederlo così com’è nelle sue ferite e nelle sue qualità, significa donarsi, spendersi. Significa perdonare perché l’altro possa tornare a vivere. Mi segua significa continuare a stare con Cristo, vuol dire vivere del suo amore che tutto conosce e tutto sostiene.

Amare dunque non è un sentimento. È una scelta seria. La scelta di un impegno fedele che richiede tutta la vita. Solo così la nostra vita può avere senso.

Vivi

La più grande carità che puoi farti è quella di dirti la verità. Rimani su queste domande:

Riesco a riconoscere i miei egoismi? Dove, quando e chi mi risulta difficile amare? Perché? Chiedo sinceramente al Signore di aiutarmi in queste difficoltà.
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