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In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
(Lc 4, 38-44 Mercoledì della XXII Settimana del Tempo Ordinario – Anno pari)
Medita
Parole e gesti. Questo è ciò che il Figlio di Dio è venuto ad annunciare, a manifestare nel mondo intero. Parole e gesti che danno la vita, che hanno il potere di trasformare, rinnovare, fare nuove tutte le cose. Gesù annuncia il Regno di Dio con la sua stessa vita. Anzi, è proprio lui il Regno di Dio. Per entrare in questo Regno basta ascoltare la sua Parola e ricevere i suoi gesti che comunicano la sua presenza benedetta.
Nel Vangelo di oggi leggiamo che le folle cercavano di trattenerlo e non volevano che andasse via. Oggi, per mezzo della Chiesa abbiamo la continua possibilità di fare esperienza delle parole e dei gesti di Gesù. In effetti la Chiesa, nella sua essenza, è il “prolungamento” di Cristo, è il suo corpo. In essa vibra la sua Parola creatrice e si attualizzano i suoi gesti terapeutici. Gesù è presente nella sua Chiesa e continua la sua opera. «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
Vivi
Rifletti: la Chiesa ha il difficile compito di annunciare il Regno di Dio con la Parola e i gesti di Gesù.
Sono consapevole di questo grande impegno della Chiesa? Cosa posso fare per dare il mio contributo di credente? Mi fermo dinanzi ai problemi, alle difficoltà e alle incongruenze, oppure continuo il mio impegno nella Chiesa?