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In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
(Lc 8,4-15 – Sabato della XXIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno pari)
Medita
Gesù parla alla gente usando le parabole. È un modo di parlare che fa uso delle immagini e soprattutto ha lo scopo di coinvolgere gli ascoltatori nel prendere decisioni. Nel Vangelo di oggi Gesù parla del seme che cade nei diversi tipi di terreno. Solo quello buono produce frutti abbondanti. Poi parlando ai suoi discepoli spiega che questo seme è la Parola di Dio. Per noi questo seme, che è la Parola di Dio, è Gesù Cristo stesso. Quando accogliamo Cristo nella nostra vita è importante verificare che tipo di adesione abbiamo. Ci lasciamo distogliere lo sguardo dalle tentazioni? Ci agitiamo per le prove che si presentano? Preoccupazioni, ricchezze e piaceri soffocano la presenza di Dio nella nostra vita? Per accogliere Cristo occorre una onestà disponibilità, una sincera apertura, un desiderio integro, non doppio, della sua persona. Chi custodisce la relazione con Cristo nel proprio cuore produce frutti abbondanti.
Vivi
Rileggi il Vangelo sostituendo il termine “Parola” con “Gesù Cristo”.
Sarà più chiaro.