La fede è relazione

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In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

(Lc 8,19-21 – Martedì della XXV settimana del Tempo Ordinario – Anno A)

Medita

Nel vangelo di oggi Gesù sembra non riconoscere i suoi familiari che sono andati a trovarlo, sembra quasi che non volesse riconoscerli come tali. Questo episodio viene raccontato anche da Matteo e Marco con un’aggiunta, Gesù dice: chi sono mia madre e i miei fratelli?
È importante non fermarsi solamente al racconto del testo perché l’intento di Gesù è chiaro: non ci si può arrogare il diritto di “possedere” la relazione con Gesù, non lo possono fare nemmeno coloro che sono strettamente legati a lui. I suoi familiari vengono annunciati a Gesù perché ci sono così tante persone attorno a lui che hanno creato una sorta di muro, non riescono a passare. Se la nostra relazione con Dio diventa una relazione “scontata”, sarà difficile raggiungerlo; non perché Dio non vuole riconoscerci ma perché vorremo arrogarci diritti che non possiamo pretendere. Non possiamo rinchiudere Dio nei nostri schemi o nelle nostre categorie.

Allora la relazione con Dio deve essere una relazione libera, una relazione fondata dalla Parola e dalla sequela (mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica), una relazione che deve crescere giorno dopo giorno e deve essere caratterizzata costantemente da quella tensione della ricerca del suo volto. Molto spesso pensiamo di conoscere a fondo Dio, molto spesso restiamo delusi da questa nostra sicurezza.

Vivi

Riscopri la tua fede….

non dare per scontato la tua conoscenza nel Dio di Gesù Cristo ma alimenta costantemente questa relazione con l’ascolto della Parola, con il sacramento della riconciliazione e con l’Eucarestia.
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