Essere sempre pronti… Ma per cosa?

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

(Lc 12, 35-38 – Martedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario – Anno A)

Medita

Siate pronti, con la veste cinta ai fianchi e le lampade accese. Così ci dice di stare il Signore oggi, ma cosa vuol dire? La veste, che è l’abito che ci è stato dato nel giorno del battesimo deve cingerci i fianchi, cioè ci deve aderire perfettamente. E cosa rappresenta quella veste? La nuova dignità di figli di Dio donataci dal sacrificio in croce di Gesù, eliminando la schiavitù del peccato. E la lampada accesa cosa rappresenta? La nostra fede! Allora Gesù ci chiede di non dimenticare a quale dignità ci ha elevato e per fare questo ci chiede di tenere viva, tenere accesa, alimentare giorno dopo giorno la nostra fede, con quella tensione positiva dell’attesa della sua venuta.

Inoltre ci dice che se faremo questo succederà qualcosa di incomprensibile nella mentalità mondana: il padrone si metterà a servirci. Cioè se vivremo da veri cristiani Dio ci ricolmerà di ogni bene soprattutto della vita eterna. Il Signore ci chiede di non deviare mai dalla via della fede nemmeno nella notte più buia, perché ci ha detti: Beati, Felici, sono coloro i quali, troverò pronti.

Vivi

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