Quante volte ho voluto dirti che ti amo!

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In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».

(Lc 13,31-35 – Giovedì della XXX settimana del Tempo Ordinario – Anno A)

Medita

Il lamento di Gesù su Gerusalemme pesa tanto nel cuore. È il lamento di uno sposo rifiutato dalla sua sposa. Sembra di sentirne l’eco in questo periodo di pandemia. L’eco di un Dio che piange per l’umanità intera, per l’umanità dispersa e sofferente. Questo è il dramma di un Dio che vuole radunare tutta l’umanità nella sua Chiesa, che vuole associare a sè tutti gli uomini di tutti i popoli per donare loro salvezza e salute. Ma l’uomo di oggi continua ostinato a vivere senza Dio, a cercare dei surrogati per riempire l’abisso incolmabile del proprio cuore. L’appello alla fede interessa tutti, anche chi si trova già nella Chiesa ed è chiamato a continua conversione. La Gerusalemme sulla quale piange Cristo è la nostra umanità ferita, frammentata e ammalata dal virus dell’individualismo, dell’indifferenza e della diffidenza. C’è bisogno di profeti, di testimoni autentici che non si lascino scoraggiare da questa chiusura egoistica, che sappiano ascoltare il grido di chi soffre e che annuncino loro che Dio è dalla parte degli ultimi, che vuole sostenerli, vuole salvarli. Oggi mancano testimoni credibili della salvezza di Dio in un mondo che purtroppo cerca di salvarsi da solo.

Vivi

Benedetto colui che viene nel nome del Signore!

Non aver paura ad aiutare chi è in difficoltà. Famiglie, lavoratori, studenti, infermieri, ecc…Se conosci qualcuno che sta passando un brutto periodo prega tanto per lui, chiamalo, chiedigli se ha bisogno, aiutalo per quanto ti è possibile, fatti compagno di strada e annunciagli che il Signore è vicino, che il Signore lo ama. Sii testimone concreto della sua presenza.
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