Beati, felici, santi!

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In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
 
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

(Mt 5,1-12a – Tutti i Santi – Solennità)

Medita

Cos’è la santità? In che cosa consiste, e come fare per viverla? In sostanza, come possiamo diventare santi? Sono domande importanti, di senso. Lo scopo della vita è la nostra santità. E la santità è la capacità di amare da Dio. La santità è riconoscersi figli di Dio profondamente amati e che donano questo amore a chiunque e in qualsiasi condizione, nella povertà, nella sofferenza, nell’ingiustizia, nella persecuzione. Ce lo ha rivelato Gesù con la sua vita. I santi non sono persone con poteri speciali. Piangono e soffrono come tutti gli altri, però sono persone profondamente libere e che scelgono di amare, anche se costa. I santi sono liberi di donare se stessi. Il segreto della santità, infatti, consiste nel realizzare giorno dopo giorno il dono di sè a partire dal sentirsi figli amati. E questo vale per tutte le vocazioni. Anzi la vocazione è lo strumento attraverso cui il Signore ti chiama a donarti, a spenderti. Le beatitudini, infatti, sono la manifestazione di una vita santa, capace cioè di vivere nel quotidiano il loro contenuto. Beatitudine è felicità. Felicità che discende da Dio e che però passa necessariamente dalla sofferenza e la supera. La sofferenza, anche se spesso è inevitabile, non avrà mai l’ultima parola. I santi ce lo hanno testimonianto con la loro vita.

Vivi

Felicità è sentire l’amore di Dio e trasmetterlo, in qualsiasi condizione, a chi mi sta accanto

Prega ogni giorno: “Signore, cosa vuoi che io faccia?” Vedrai che il Signore ti farà accorgere di alcuni luoghi, di alcune persone, di alcune situazioni che hanno bisogno di te.
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