Rischia, ama, vivi!

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone».

(Forma breve: Mt 25, 14-15.19-21 – XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A)

Medita

Il nostro Dio è meraviglioso. Ci affida i suoi doni più preziosi e il suo desiderio è di vederli crescere grazie alla nostra collaborazione. Se ci affida i suoi doni è perchè ci considera responsabili. E la responsabilità è la capacità di riconoscere la preziosità del dono ricevuto. E se siamo responsabili siamo anche affidabili. Non importa quanto hanno ricevuto gli altri, se di più o di meno, ma ciò che importa è che Dio ci affida dei doni “personalizzati”. In altre parole, il dono ricevuto ci rivela chi siamo. E dunque la preziosità del dono richiede necessariamente la fedeltà. Fedeltà anzitutto a questo Dio che si è fidato per primo di noi. E desidera con tutto il cuore dirci queste parole: “sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone

Vivi

La vita è il dono che Dio ti ha regalato, e ha un senso: è destinata alla gioia.

Non guardare la vita degli altri, se hanno di più o di meno, sii fedele alla tua vita e spendila, “investila”, rischia nella volontà di Dio, nella tua vocazione.

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