Il messaggio di Fratelli tutti. Una sintesi

In un’epoca e in una società come quella odierna, dominata dal progresso, dall’innovazione della tecnologia – che, diversamente dal passato, permette anche ai più distanti di sentirsi vicini – dal potere, che primeggia al di sopra dell’umanità e della caducità dell’uomo, emerge l’attuale enciclica del Papa: “Fratelli tutti”! Titolo, chiaramente usato in senso generico ed universale, volto non tanto a discriminare la componente femminile all’interno della società e del mondo, quanto piuttosto teso a sottolineare la bellezza e l’importanza del legame fraterno nel mondo, all’interno di ogni cultura e nazione, religione e credo, all’interno dell’essere stesso dell’uomo affinché mosso da tale spirito non guardi più a ciò che lo distingue e allontana dall’altro, bensì a ciò che li avvicina e accomuna. Difatti, nonostante il Catholic women’s council (CWC) abbia espresso il proprio disappunto in merito al titolo scelto dal Pontefice, rivendicando a tal proposito la dignità e i diritti della donna all’interno della Chiesa cattolica, si fa sempre più chiaro come egli non abbia voluto sottolineare una sostanziale differenza tra uomini e donne, anzi abbia voluto farne una cosa sola, adottando il termine “fratelli” per esprimere che nel rapporto con gli altri, specie con i più lontani o con i più sofferenti, siamo tutti uguali. Tutti in egual modo siamo chiamati ad essere fratelli e/o sorelle dell’altro. E questo lo comprendiamo in virtù del fatto che Francesco, sin dall’inizio del suo pontificato ha voluto sottolineare e mettere al centro l’importanza della donna nel mondo, nella società e nel contesto ecclesiale.

Da sempre, nel corso della storia, assistiamo una violazione dei diritti dell’uomo a causa di alcuni poteri forti all’interno della società o di alcune componenti che abusano sulla popolazione più indifesa (poveri, emarginati, donne, etc), ma contro tutto ciò si è da sempre scagliato il Papa. Basti pensare anche alla recente Querida amazonia, pubblicata lo scorso febbraio, nella quale egli denuncia la violazione dei diritti umani fondamentali, la violazione dei diritti di ogni uomo e soprattutto della donna, poiché in determinati contesti e spazi temporali accade ancora oggi di non riuscire a scorgere il valore e la dignità della donna, la quale possiede un valore inestimabile (al pari di ogni altro uomo) non solo all’interno dell’ambito familiare, ma anche e soprattutto nel più ampio contesto sociale e mondiale.

Insieme, uomini e donne, hanno tanto da donare al mondo e alla società, ma potranno riuscirci pienamente nel momento in cui non vedranno più l’altro come un nemico da abbattere o come una parte debole della società da debellare, bensì come una risorsa efficace che arricchisce il mondo e gli uomini.

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