Distratti o attratti?

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

(Lc 21,34-36 – Sabato della XXXIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno pari)

Medita

Ci stiamo avvicinando al tempo dell’Avvento e questa parola del Vangelo ci anticipa, ci prepara. Qual è il tema? La leggerezza del cuore. L’invito è quello di stare attenti a quello che ci succede, al nostro atteggiamento quotidiano. Il nostro cuore potrebbe essere pesante perchè è dissipato in distrazioni. Dissipare è sciupare tempo, energie, chiacchere, attenzioni, parole, presenza, in cose assolutamente superflue, passeggere. Il nostro cuore potrebbe essere forse ubriaco, cioè non presente a sè stesso, ma afferrato da altro, da distrazioni, appunto. Può darsi che gli affanni della vita, spesso inevitabili, ci soffochino. Insomma, occorre sinceramente chiedersi: dove mi trovo? Dove sto guardando? Basta con le distrazioni, è tempo di vegliare. Che significa? Vegliare vuol dire vivere in stato di preghiera. Vegliate in ogni momento pregando. E la preghiera rende il cuore leggero, unificato, pacificato, “attrae” il Signore.

Vivi

Individua le tue distrazioni.

Concentrati piuttosto su quello che sei chiamato a fare accompagnandolo con la preghiera.

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