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In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
(Mt 11,16-19 – Venerdì della II Settimana di Avvento)
Medita
Se ci pensiamo un attimo, commentiamo ogni cosa. Non è soltanto una questione di “mentalità social”, infatti anche ai tempi di Gesù la dinamica era la stessa. C’è sempre da ridire. Abbiamo da ridire anche sul Cristo messo in croce. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie. Che vuol dire questa frase? Vuol dire una cosa semplicissima. Quando la verità di Dio (la sapienza) abita nel mio cuore, allora saprò riconoscerla negli altri, nelle loro azioni. Avendo allenato il “palato del cuore”, avendo conosciuto il “gusto” interiore di Dio, allora sarò in grado di riconoscere la sua presenza liddove si manifesta. Non ci sarà più bisogno di criticare, esultare, o commentare. Basterà solo rendere grazie.
Vivi
Il discernimento è un processo dinamico, è l’arte di vivere del cristiano.
Medita e prega il capitolo 9 del Libro della Sapienza:
https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/at/Sap/9/