Leggi
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
(Mt 17,10-13 – Sabato della II Settimana di Avvento)
Medita
Ci sono determinate voci, specifiche parole, precise persone che ci possono dare fastidio. Sono situazioni che vorremmo non ci fossero perchè ci tolgono dalla nostra “tranquillità”. La reazione immediata che sentiamo in queste circostanze è quella di eliminare subito il problema. Rimuoverlo. Ma non tutto si risolve così. Tutto quello che ci infastidisce potrebbe avere un senso spirituale fondamentale. Dovremmo imparare a guardare quello che ci infastidisce sul piano della fede. A volte è Dio stesso che mediante parole, situazioni e persone parla alla nostra vita perchè ci vuole scuotere. È stato così Giovanni Battista per Israele. Ma Israele, infastidito, lo ha tolto di mezzo. Anche Gesù ha dato “fastidio”, ed è stato tolto di mezzo. Chiediamoci dunque se Dio ci parla attraverso i fastidi che proviamo.
Vivi
Fai mente locale delle voci, delle persone, delle situazioni che ti danno fastidio.
Chiediti in preghiera se dietro quel fastidio si cela il Signore che ti chiama ad uscire dalle tue comodità.