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[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.
(Mc 6,45-52 – Feria propria del 9 gennaio)
Medita
L’agire del Signore è misterioso. Spesso incomprensibile sul momento. Ci sentiamo a volte costretti a prendere certe scelte, certe strade. “Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca”. Soltanto dopo, per fede, riusciamo a cogliere un senso di quello che è successo. Solo dopo che abbiamo attraversato il buio del tunnel, nel quale siamo stati costretti ad entrare, possiamo intuire il cammino compiuto. La fede funziona così. Ci sospinge all’affidamento costante al Signore, soprattutto nei periodi molto bui. E ci chiediamo: dove siamo? E Tu dove sei? Perchè qui è tutto buio? Solo alla fine del tunnel finalmente appare la luce, e ne sperimentiamo la libertà. Come si può camminare in queste condizioni? Solo per fede. Solo nell’affidamento in Colui che ci ha promesso di stare con noi, che è presente come “assente”. «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Cristo cammina sopra le onde tumultuose e i venti contrari che si abbattono nella nostra vita per raggiugerci. Ma per riuscire a “vederlo”, a “capirlo”, servono gli occhi della fede.
Vivi
Medita e prega queste brevi frasi dette da Gesù a don Dolindo Rutolo:
Perché vi confondete preoccupandovi? Lasciate la cura dei vostri affari a me e tutto sarà in pace. Vi dico in verità che ogni atto di vera, cieca e completa resa a me produce l’effetto che desiderate e risolve tutte le situazioni difficili . (…)
Mille preghiere non equivalgono a un unico atto di abbandono, non dimenticatelo mai. Non c’è novena migliore di questa: O Gesù, mi abbandono a te. Gesù, prendi tu il comando.