Con la Lettera Apostolica “Spiritus Domini” in forma di Motu Proprio si apre la possibilità alle donne di accedere al ministero del Lettorato e dell’Accolitato.
La Chiesa si aggiorna?
Questa “apertura” ci permette di fare qualche considerazione. Da una parte ciò non deve essere letto come un semplice superamento o aggiornamento di antiche impostazioni teologiche-dottrinali. Al contrario, manifesta il dinamismo della Tradizione ecclesiale che non si riduce ad un patrimonio monolitico da difendere, ma tiene conto dei contesti storici nei quali la Chiesa si trova e che la interpellano. D’altra parte, tali contesti sono oggetto di discernimento e presuppongono tempi adeguati perché alla luce del Vangelo emergano più chiaramente i segni di conferma nell’intraprendere una scelta.
Inoltre, dal punto di vista teologico, si mostra più chiaramente come la ministerialità della Chiesa si radichi da un lato nel sacramento dell’ordine – si parla infatti di ministero ordinato in riferimento al diaconato, presbiterato ed espicopato – e dall’altro nel sacramento del Battesimo e della Confermazione – in riferimento al ministero istituito del Lettorato e dell’Accolitato. Quest’ultimi manifestano un particolare carisma del sacerdozio battesimale.
È lasciato alle Conferenze Episcopali il compito di stabilire i criteri di discernimento e i percorsi di formazione per l’accesso degli uomini e delle donne ai suddetti ministeri di Lettorato e Accolitato.
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