Leggi
In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: « Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni?».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
(Mc 2,23-28 – Martedì della II Settimana del Tempo Ordinario – Anno dispari)
Medita
Quante volte ti è capitato di vedere “cose storte” e nausearti? Quante volte ti sei indignato nel vedere gli altri che non rispettano le regole? È normale, anzi è certamente sano! E lo vediamo ogni giorno soprattutto in riferimento alle regole della pandemia. Tuttavia occorre essere vigilanti su un rischio concreto: la rigidità. Tante persone sono diventate molto rigide con sè stesse, con gli altri e con il mondo intero. Animate da uno “zelo” perfezionista, perdono il contatto con la realtà, che è molto più complessa e articolata. Tutto diventa idealistico e schematico. Vedono soltanto il bravo soldatino che è in loro. Il dover dimostrare (a chi?) di essere un perfetto esecutore delle regole e pretenderlo dagli altri, alla lunga, diviene disumanizzante.
Attenzione, qui non si vuole elogiare la trasgressione, ci mancherebbe! Soprattutto in contesti di emergenza come quello attuale. Il punto è che le regole vanno rispettate per il loro valore, non per sè stesse. Bisogna cambiare prospettiva. Il Vangelo di oggi è chiaro: è vero che i discepoli stanno sbagliando perchè non rispettano il giorno di sabato. Gesù, dal canto suo, non li sta “giustificando”, ma vuole far capire ai farisei che occorre cambiare mentalità: tu non sei per la regola, ma la regola custodisce un dono prezioso che è la vita. E la vita è per te, è dono di Dio. Lui stesso te la dona.
Vivi
Esci dalle tue rigidità. Non permettere che l’indignazione avveleni la tua vita. Questo ti rende ancor più indifferente e giudicante verso tutto e tutti. È preludio all’isolamento.
Piuttosto porta le tue lamentele, le tue durezze alla presenza del Signore e lascia che lui ti liberi da questa prigione della mente e del cuore.