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In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
(Mc 6,53-56 – Lunedì della V settimana del Tempo Ordinario – Anno B)
Medita
Gesù compie la sua traversata tra i mari dell’esistenza umana ed approda nelle nostre vite. La particolarità di questo Vangelo sta nel fatto che, quando Gesù arriva nella città di Gennèsaret, gli abitanti del luogo sanno già chi è quell’uomo. Ma com’è possibile questo? Anche perché ai tempi di Gesù non c’erano i mezzi di comunicazione che possediamo oggi. Il fatto è che, quando facciamo un’esperienza che cambia la vita nella sua interezza, quando facciamo un incontro che ci riempie e ci fa rinascere, è impossibile non condividerlo. Quelle persone hanno ascoltato la testimonianza di chi ha parlato con grande entusiasmo di quel Gesù e, attraverso quella testimonianza, ricevono il dono della fede che li spinge a portare i loro malati e le loro malattie ai piedi di Gesù. Ci chiediamo spesso perché il cristianesimo, oggi, non riesce più ad attirare come nei secoli precedenti. Forse perché ha perso quella potenza attrattiva e quella semplicità disarmante che viene dall’evangelizzazione affascinante del Dio fatto uomo. Il cristianesimo è chiamato a portare l’annuncio del Cristo, di quel Dio che continua a sconvolgere ed attrarre la vita degli uomini di ogni tempo.
Vivi
E tu, conosci chi è veramente Gesù?
Se la risposta è sì, alzati e và a testimoniare i prodigi che Cristo a compiuto e compie nella tua vita, affinché altri possano ricevere in dono la fede.