Non essere più incredulo, ma credente..!

Leggi

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

(Mc 16, 9-15 – Sabato fra l’Ottava di Pasqua )

Medita

Cristo, dopo la risurrezione, si mostra numerose volte agli uomini affinché non rimangano nell’incredulità, ma credano nel vederlo e nel sentire di uomini a cui apparve. Tuttavia, la sua Epifania, le sue manifestazioni non sortiscono l’effetto sperato: apparve a Maria Maddalena, ma non le credettero; apparve a due dei suoi, ma non credettero loro; ed, infine, apparve proprio agli Undici, ai quali rimproverò la loro incredulità. La durezza del loro cuore non permise al Risorto di fare breccia. Nulla avrebbe potuto convincerli del contrario. Nessuna testimonianza per loro era credibile. Se ci riflettiamo è quello che accade un po’ ad ognuno di noi quando il Signore si manifesta nella nostra vita, ma spesso e volentieri abbiamo delle titubanze al riguardo. Molte volte egli si mostra, lasciandosi conoscere realmente, ma il nostro cuore chiuso – a causa dei ragionamenti umani, delle paure, delle debolezze – rende i nostri occhi incapaci di riconoscerlo.

Chissà quante volte ci ha inviato testimoni credibili e noi siamo stati increduli, rifiutando l’annuncio. Chissà quante volte ha prospettato per noi la salvezza e noi non l’abbiamo ritenuta compatibile con la nostra vita. Chissà quante volte ci ha mostrato il suo volto di Misericordia e di Amore, ma noi abbiamo preferito rimanere chiusi e concentrati soltanto alla finitezza della nostra vita e alle infelicità che il mondo ci offre. Chissà quante volte ci ha messo accanto amici che – come riflesso di Dio – hanno cercato di indicarci la via della vita, ma anche lì abbiamo avuto dubbi e paure.

Eppure, nonostante tutto ciò, Cristo dà loro una nuova missione: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura», affinché gli uomini di ogni tempo ricevano questo annunzio. Questo episodio ci ricorda molto la famosa parabola del ricco Epulone (Lc 16, 19-31), nella quale Abramo – alla richiesta pressante da parte dell’uomo di ricco di inviare Lazzaro, come testimone della vita dopo la morte, ai suoi cari affinché credano e si convertano – risponde in maniera dura che: «Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti». Ecco che oggi Cristo ci offre una Parola forte e nuova: come rimproverò gli Undici per la loro incredulità, quest’oggi scuote e rimprovera anche noi, affinché i nostri cuori non siano più di pietra, ma cuori di carne che possano permettere al Signore di raggiungerci nel nostro intimo.

Vivi

Apri gli occhi sulla realtà che ti circonda

Dio non ti abbandona, anzi ti circonda sempre ti segni credibili della sua presenza in mezzo agli uomini.

Vuoi ricevere nella tua mail il commento al vangelo quotidiano?

Condividi questo articolo nei tuoi social

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: