Essere sé stessi: una libertà da scoprire

Sembra un po’ richiamare il famoso dilemma “essere o non essere”. Beh in effetti, non cogliere la bellezza di noi stessi ed essere liberi di poter esprimere quanto noi siamo, è un po’ come un non-essere.

Quante volte ti sei ritrovato nella tua vita a dire la famosa frase: “io sono fatto cosi“, oppure “io sono questa/o”? . Uuuh… quante volte è successo, ammettilo!

Bene, tu non sei questo! Oggi sei il risultato di una serie di vissuti emotivi, affettivi, aspetti relazioni, sociali, biologici che hanno costruito la tua personalità. Parte di tutto questo l’abbiamo interiorizzato fin da piccoli in maniera inconsapevole, tanto che riteniamo essere fatti in questo modo, come se fossimo nati cosi, come se fosse una predisposizione genetica.

Ti do una buona notizia …

Non è tutto una predisposizione genetica!

Quindi possiamo avere la possibilità di ritornare a noi stessi, non a quello che ci è stato dato, che abbiamo interiorizzato, ma quello che realmente siamo. In pieno contatto con noi stessi, con ciò che ci fa sentire liberi.

Ma in che senso? Riflettiamo insieme …

Possiamo dire, in generale e in maniera semplificata, perché non voglio annoiarvi, che nella costruzione di ciò che riteniamo essere, hanno influito:

Patrimonio genetico: il bagaglio personale. Ognuno di noi ha delle predisposizioni genetiche che l’ambiente può stimolare o meno. Ad esempio può esserci una persona poco paziente e si trova in ambiente altamente stressante. Questo molto probabilmente scaturirà in nervosismo, rabbia ma ciò non vuol dire che si è un persona rabbiosa.

Aspetti legati alla cultura: la cultura va a determinare le nostre abitudini, credenze che influiscono nel nostro modo di pensare e agire.

Aspetti legati alle istituzioni: la nostra società è organizzata in istituzioni le quali sono un insieme di regole, norme, credenze che vengono descritte dall’antropologo E. De Martino come orizzonti di senso. Dunque le istituzioni forniscono un senso al nostro modo di agire. Un senso entro il quale noi riteniamo ad esempio un comportamento giusto/sbagliato.

Aspetti sociali legati ai fenomeni che viviamo. Prendiamo l’esempio attuale della pandemia che stiamo vivendo; di certo questo sta determinando dei nuovi modi di vivere, di pensare, di sentirci, di svilupparsi nel caso dell’adolescente, di crescere nel caso dei bambini.

Contesto politico: influisce anche perché determina il modo di convivere tra noi. Immaginiamo il vivere in un sistema autoritario e in un sistema democratico. Questo determina il modo di pensare.

Relazioni: l’insieme di relazioni che abbiamo fin da subito istaurato. Dalla nascita con la figura di accudimento, ad oggi. Relazioni amicali, amorose, professionali. L’ambiente familiare e sociale in cui viviamo con tutte le relazioni che istauriamo, creano in noi dei modelli relazionali che interiorizziamo. Sono quelli che poi ripresentiamo con altri e sulla base delle quali creiamo aspettative (positive e negative).

Infine una grande fetta di quanto riteniamo di essere ci è stato dato dal contrasto familiare. Intendiamo l’ambiente familiare, sia come la parentela più stretta, quindi genitori e nonni, che anche in senso più ampio di parentela, considerando anche figure importanti durante la nostra crescita, per esempio un sacerdote, un insegnante. Questi ci hanno fornito delle prime credenze, modi di pensare, agire che ci hanno permesso di entrare a far parte del mondo, di agire e muoverci in esso.

Sicuramente ci sono ulteriori fattori che entrano in gioco, ma in linea generale ci soffermiamo in questi.

E allora chi sono?

Questo è ciò che ha determinato quanto ritieni di essere, ma… chi sei realmente?

Da tutto questo che ci è stato dato, possiamo avere la possibilità di essere LIBERI, di creare un nostro pensiero personale. Possiamo avere la capacità di cogliere e distinguere gli aspetti che ci sono stati dati e quelli che invece partono da noi stessi. Questo ci rende liberi di essere noi stessi. Per fare questo dobbiamo tornare a noi stessi, non rimanere dentro schemi, credenze assolute, ma metterci in gioco per capire ed essere in contatto con le nostre emozioni e sensazioni.

È un gran bel lavoro che ci porta alla nostra autenticità.

Essere LIBERI …

Essere se stessi quindi significa riuscire ad entrare in contatto con se stessi. Significa ritornare alle origini e scoprire piano piano quello di cui abbiamo bisogno, quello che sentiamo, quello che pensiamo, insomma quello che siamo!

Questo ci libera da schemi prestabiliti, idee e credenze che ci sono state date. Ci libera da resistenze e chiusure entro il quale rimaniamo fermi per difenderci dagli altri.

Essere liberi di dire “io”, non inteso a livello narcisistico, cioè incentrando il proprio sé superiore a rispetto all’altro, ma in senso di un io costruito partendo da se stessi, riconoscendo pregi e difetti, riconoscendo quello che siamo, che sentiamo.

Negare questa operazione, è negare l’azione dello Spirito Santo in noi (questo verrà affrontato successivamente nelle tematiche della libertà) ed è privarci della libertà di essere noi stessi, di vivere nell’autenticità e quindi essere, vivere e cogliere la bellezza che c’è in ognuno di noi.

In conclusione

Ti lascio non con una conclusione, ma aprendo un dialogo con te:

Cosa è successo nella tua vita che ti ha reso cosi: chiuso? Stanco? Irritabile? Prevenuto?

Quali sono le tue paure?

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