liberi

L’amore lascia liberi. L’amore rende liberi.

Partiamo dalla relazione…

Vivere una relazione è entrare in un luogo di incontro e di comunione che implica l’uscire fuori da sé stessi, il dare fiducia. Lo sappiamo e lo capiamo che la vita non è bella senza relazione, senza condivisione, senza confronto.

Essere in relazione significa essere persone, non individui, con dignità, caratteristiche proprie, uniche e irripetibili. E proprio per questa dignità della persona, ogni uomo è incontro con sé stesso, con l’altro/Altro, con il mondo.

Nella puntata precedente abbiamo visto l’importanza della relazione con sé stessi. Questa apre l’individuo all’ascolto, alla riflessione, alla comprensione delle cose; quando tale relazione è buona, porta alla crescita della persona, alla caratterizzazione di un’identità propria, alla consapevolezza. Tutto questo è un processo, che proprio grazie alla relazione con sé stessi e con gli altri trova vita: se non mi ascolto, se non mi conosco, se non mi amo..se non ho relazione con me stesso, non raggiungo una consapevolezza. Sono fluttuante, alla ricerca della conferma di me negli altri…nei casi più gravi, sono spento, dipendente dagli altri. Sono trasparente.

E invece, se voglio essere, se voglio esistere, devo togliermi dal buio della solitudine, dallo spazio vuoto in cui mi chiudo…e devo relazionarmi. È la relazione che dà vita! 

Ed entrare in relazione è parlarsi, ascoltarsi, guardarsi, accogliersi…così come si è! Con la propria storia. Poiché io sono unico e irripetibile. E non ci sarà qualcun altro uguale a me che vivrà la mia storia. Sono unico.

Le relazioni di amore e di amicizia

A volte non è facile “vedersi” in questo modo. Occorre la presenza di un TU diverso da me che mi svegli dalla solitudine in cui vivo e che mi interpelli. In tal senso le relazioni di amore (innamoramento) e amicizia sono quelle in cui più di tutte si sperimenta la bellezza del desiderio dell’altro. Perché una relazione che comincia e vive da sentimenti di benevolenza, di stima profonda, di rispetto, di desiderio di conoscenza dell’altro, di accoglienza, sono le relazioni che fanno vivere e danno senso e pienezza ad ogni uomo. Ogni uomo è fatto per amare e per vivere nell’amore concreto. Ed è l’amore ricevuto e donato che dà pienezza alla vita.

Una relazione è dunque buona e sana solo se vissuta nell’amore e nel rispetto, nella cura e nell’interesse per sé e per gli altri. È vera se vissuta nella reciprocità, nello scambio reciproco di presenza e di bene, perché diversamente non è relazione, ma azione a senso unico (io che faccio tutto per l’altro; io sempre presente; io che cerco…). La relazione presuppone la comunione e la reciprocità, perché funziona ed è viva in uno scambio di attenzioni e di volersi bene. In definitiva…

ciò che fa vivere la relazione è l’amore e la libertà:

l’accoglienza dell’altro così com’è, senza aspettative, senza volontà di cambiarlo

Ti amo e ti voglio bene così come sei, senza tornaconto! Ed è bello stare con te perché non lo so…mi piace e basta! 

Sui passi della libertà

Acquisire la libertà del cuore, con sé stessi e nell’amore è un processo di consapevolezza, che si nutre anche dell’aiuto di chi mi sta accanto ma che “in primis” ha bisogno del mio apporto personale, della mia ricerca del bene e del meglio per me.

Occorre capire, riconoscere e saper scegliere la libertà. Questo è il passaggio! Ed è fondamentale.

Si è liberi non quando si è “dissoluti” cioè sciolti da qualsiasi pensiero, persona, e “senza legami”; senza relazioni di nessun tipo, se non col proprio istinto. Si è liberi quando si scopre e si vive la migliore relazione con se stessi, con gli altri e con la vita. Per migliore intendiamo il miglior bene; ciò che mi permette di vivere e respirare; ciò che mi rende vero e mi fa esistere. La libertà è un apprendimento, un percorso, una scelta!

Esiste una curiosa particolarità: la parola libertà, etimologicamente si avvicina al piacere (libidine) e anche alla famiglia, alla fratellanza, perchè “liber”, in latino, significa figlio; cioè libero ha anche il significato di figlio. È bello poter riscontrare un collegamento tra la libertà e l’essere figli. È libero chi si sente amato, chi sa di non essere “senza relazione” ma di “venire” da qualcun altro che lo ha generato. In questa curiosa etimologia, nella libertà è implicata la “relazionalità”. Una libertà senza relazionalità altrimenti è sfigurata, spersonalizzata, stracciata…

Solitamente nella crescita il bambino acquisisce la propria libertà dalle raccomandazioni dei genitori, nel sentirsi dare fiducia. Questo accade già nel fare i primi passi senza il bisogno dell’appoggiarsi: muoversi da soli, nella libertà, sentendo le proprie capacità, muovendosi verso una meta, avendo di fronte qualcuno che mi aspetta, che ha fiducia in me e mi soccorre se ho bisogno. Questa è la libertà donata e soccorsa.

È nel sentirsi amati che si acquisisce piena libertà

è nel sentirsi amati per ciò che si è, con le proprie caratteristiche che ci si sente liberi

Poiché l’amore lascia liberi e l’amore rende liberi! Ha la capacità di liberare, di liberarci dalle paure, dalle insicurezze, dalle gabbie costruite o dentro cui, nelle relazioni sbagliate, ci siamo ritrovati ad essere.

Tutto questo vale, anzi, si fonda nella relazione con Dio

Davvero? Ma non ci sono dei comandamenti da seguire? Non ci sono dei precetti da vivere… !?

Si, è così, ma avere fede in Dio significa avere una relazione con Lui, entrare in relazione con Lui. ConoscerLo! È scoprirsi conosciuti da Colui che da sempre ci conosce perché ci ha creati. Anzi, è proprio l’Unico che sa meglio di noi stessi chi siamo…

Non si può dire di “essere” di una religione se non c’è una relazione. Vera. La stessa parola “religione” (dal latino “Religare”) rimanda all’essere legati a Qualcuno… Avere fede è un dono che apre alla relazione con Dio. E la relazione con Dio (il Dio di Gesù Cristo) è l’unica che nasce in pieno senso unico: Dio verso l’uomo

La relazione con Dio nasce dall’esperienza del sentirsi amati da Lui, del sapersi Suoi Figli, creati per il bene e per l’amore, creati per l’eternità. La fede è quindi un dono, e come tale deve necessariamente essere vissuto. Il cristiano non si riduce ad assolvere dei precetti e recitare preghiere, non è il “religioso” pio fedele ai comandamenti, ma tutto ciò lo vive perché si sente amato da Cristo e in Lui trova la libertà del suo agire. Nelle Sue parole si sente libero. Di fronte al Crocifisso trova lo sguardo d’amore.

“Ti ho amato d’amore eterno…” 

Ger 31

Essere liberi nel rapporto con Dio significa avere un rapporto bello, di pienezza, di abbandono, di fiducia. Non è (e non può essere) un rapporto che sfigura la persona, rimpicciolendola, privandola del proprio essere, ma che anzi le dà piena vita, la trasfigura, la fa esistere!

“Cristo proprio rivelando il mistero del Padre e del Suo Amore svela anche pienamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione” 

Gaudium et Spes 22

L’amore donato da Cristo, rende la persona più persona, mi restituisce a me stesso, mi rende più pienamente me stesso. Vivere questa relazione non può che liberarmi e rendermi libero. Essere me stesso, nel meglio di me, nella libertà del mio cuore e della grazia donata dal Suo Sangue versato sulla croce. Nessun precetto, nessun imposizione: solo amore…risposta di amore! Per la libertà.

“In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui”

1 Gv 4, 9
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