nome

Nel mio nome

Leggi

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

(Gv 16,23b-28 – Sabato della VI Settimana di Pasqua)

Medita

Nel mio nome. Il nome per la mentalità ebraica non indica qualcosa, ma è quella cosa. Il nostro modo di pensare occidentale è differente. Il nostro pensiero è molto concettuale. I concetti sono dei nomi che corrispondono agli oggetti. Possiamo dire che i nomi sono come delle “etichette”… invece per il pensiero semitico il nome si riferisce all’essenza della cosa, alla sua natura, così com’è. Conoscere il nome significa appropriarsene, averne possesso.

Allora rileggere il Vangelo di oggi con questa prospettiva assume una profondità enorme. Chiedere al Padre nel nome di Gesù. Cioè significa entrare nello spazio del Figlio. Essere “dentro” il Figlio. E così diventiamo Cristo. Questa è l’opera dello Spirito, realizzare in noi la somiglianza con Cristo. Infatti i santi non somigliano a Gesù?

Vivi

Nel mio nome. Significa immergersi, tuffarsi nella presenza di Dio.

Il segreto di tutto è lo Spirito Santo. Invocalo perché possa immergerti in Cristo. E così rivolgerti al Tu del Padre. Provare per credere.

Vuoi ricevere nella tua mail il commento al vangelo quotidiano?

Condividi questo articolo nei tuoi social

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: