Leggi
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
(Gv 17,11-19 – Mercoledì della VII settimana di Pasqua – Anno B)
Medita
Oggi Gesù ci insegna tre cose fondamentali che dovremmo tenere sempre bene in mente e nel cuore:
- Ci insegna come vivere la relazione con Dio. Sostanzialmente quello che sta facendo Gesù è pregare il Padre. In questo dialogo, in questa preghiera, Cristo ci insegna ad abbandonarci e ad abbandonare tutte le situazioni, fiduciosamente, nelle mani del Padre. Siamo chiamati a fare la nostra parte, cioè a vivere pienamente la nostra vocazione cristiana ma con la consapevolezza che tutto, comunque, appartiene a Dio. Questo ci procura grande pace e libertà perché ci permette di vivere pienamente la nostra vita da testimoni credibili senza cadere nella trappola che spetta a noi risolvere o far funzionare le cose.
- Inoltre, ci insegna che noi siamo nel mondo ma non del mondo. Cosa significa? Significa che dobbiamo vivere questa nostra vita con i piedi saldi a terra ma con lo sguardo rivolto verso il cielo. Molto spesso invece siamo così ancorati nella mentalità di questo mondo (una mentalità di potere, ricchezza, carrierismo, ecc.), che non ci rendiamo conto che non siamo fatti per restare in questa condizione ma per essere un tutt’uno con Dio, essere come il Padre col Figlio: un’unica cosa uniti dall’amore, lo Spirito.
- Ci insegna, anche, che esiste il male e che questo farà di tutto per farci perdere e per distruggere i figli della luce, cioè i figli di Dio. È particolare un fatto: Gesù non chiede al Padre di evitarci la lotta col maligno o la persecuzione o la sofferenza. Perché? È un sadico? Ci vuole vedere soffrire? No. Anche questa è una forma d’amore. Dio non ci evita tutto questo perché se lo facesse non ci darebbe la possibilità di crescere forti ed autonomi, ma ci assicura che Lui sarà sempre accanto a noi e non permetterà che il male vinca, Cristo ha vinto il male. Infine, come esiste il male esiste Dio, il bene. Gesù chiede di consacrarci nella verità. La Verità è Dio, è la sua Parola. Allora noi, attraverso il Verbo, la Parola, attraverso Cristo, siamo stati resi sacri, cioè abbiamo ricevuto la dignità di figli di Dio.
Vivi
Gesù ci ha dato l’esempio di come vivere la vita e come vivere la relazione col Padre
dopo aver meditato su questa Parola, costruisci il tuo dialogo con Dio così come ci ha trasmesso Gesù.