Leggi
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
(Mt 5,17-19 – Mercoledì della X Settimana del Tempo Ordinario – Anno dispari)
Medita
Dalla Legge alla grazia. È questo il compimento che ha realizzato Gesù Cristo. Lui non ha abolito i comandamenti, ma li ha fatti passare da un obbligo esterno faticoso ad un’esigenza interna del cuore. In altre parole, Cristo non annulla la Legge, ma la radicalizza cioè la porta in radice nel cuore. In Cristo i comandamenti non sono più gravosi, anzi, diventano il minimo che si possa fare per rimanere in comunione con Lui. Questo passaggio però non tutti riescono a viverlo….
Tantissime persone, infatti, dopo aver fatto la prima comunione, o la cresima, hanno dato il loro addio alla Chiesa. Non vi entrano più se non per altri sacramenti, o per funerali di amici e parenti. Non vogliamo addentrarci nelle motivazioni (più o meno valide), ma vogliamo soltanto cogliere il dato. Il problema però riguarda il livello di fede che rimane legato all’età del catechismo o della cresima, e cioè ad un livello infantile o adolescenziale.
Risultato: ci sono tantissimi adulti che ragionano ancora con la mentalità di fede da catechismo. La fede però esige una crescita perché è una relazione viva con Cristo. E questa relazione dura tutta la vita (anche se non è mai imposta). Dunque il passaggio dal regime della Legge a quello della grazia richiede di essere accompagnato in ogni stagione della vita da un approfondimento dei contenuti di fede, con l’intelligenza interna della stessa fede. Questa è la vera ricchezza che dona senso alla vita. Altrimenti la fine sarà quella del giovane ricco… che osservava tutti i comandamenti, ma se ne andò triste, perché a Cristo preferì altro.
Vivi
Che fare?
Vai nella tua parrocchia di appartenenza, o quella che ti fa più simpatia, e restaci. Vivila, inserisciti nella comunità, prega in essa, conoscila, approfondiscila, fatti guidare, chiedi di percorsi di fede. La fede cresce nell’intreccio di relazioni comunitarie e la comunità parrocchiale resta un’opportunità insostituibile per questo cammino.