In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
(Mt 13, 54-58 – Venerdì della XVII settimana del Tempo Ordinario – Anno B)
Medita
Vediamo un Gesù giudicato dai suoi connazionali, vediamo un Gesù che non riesce a compiere prodigi. Ma come? Gesù, cioè Dio, che non riesce a compiere prodigi? Certo, perché Dio non è un dittatore che impone il suo pensiero, non è nemmeno un mago che fa svanire o apparire le cose o le situazioni con uno schiocco di dita. Lui riesce a compiere prodigi nella nostra vita rispettando e tenendo conto della nostra libertà. Se noi lo riconosciamo come nostro Signore e salvatore, se noi ci fidiamo ciecamente di Lui allora può compiere il suo progetto di felicità per noi, allora sì che con un nulla le situazioni cambiano. Quando non avviene questo? Quando non riusciamo a fidarci totalmente di Lui perché ci fidiamo di più di ciò che abbiamo in testa, di ciò che ci costruiamo con i nostri mille pensieri, perché ci appoggiamo solo sulle nostre forze. Dio lascia liberi tutti, siamo noi che abbiamo in mano la libera scelta della nostra vita. Se noi apriamo il cuore a Dio e ci affidiamo totalmente a Lui, allora sì che vedremo miracoli.
Vivi
Spesso le cose non cambiano nella nostra vita e non ne riusciamo ad uscire perché non accettiamo Dio nella nostra esistenza e vogliamo sbrigarcela da noi
solo Dio sa fare diradare le nuvole e far uscire il sole, affidati a Lui ciecamente e fatti guidare; non ti deluderà.