Fare La differenza

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In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

(Mt 20,1-16 – Mercoledì della XX Settimana del Tempo Ordinario Anno dispari)

Medita

Molti sono chiamati, ma pochi eletti. Così termina il Vangelo di oggi dandoci la chiave di lettura di questa particolare parabola. In essa emerge la totale indifferenza, o peggio, la violenza degli invitati alle nozze. Non gliene importa un fico secco! Anzi, questo invito dà fastidio.

Quando l’invito è stato esteso a tutti, buoni e cattivi (!), ecco la scena drammatica: un uomo presente alle nozze non indossava il vestito nuziale. Pur essendo presente non ha saputo corrispondere dignitosamente all’invito.

“Morale della favola”: Dio ci invita ad avere una comunione profonda con lui, ma se non siamo disposti a fare delle scelte radicali, se non vogliamo cambiare il nostro abito sporco e vecchio per quello pulito e nuovo, non ci resta che la sorte di quell’uomo. L’invito del Signore a cambiare la nostra vita è sempre valido, ma spetta a ciascuno di noi la responsabilità di deciderci seriamente.

Vivi

Indossare l’abito nuziale significa conversione, cioè fare scelte radicali, abbandonando il peccato per rivestirci di Cristo.

Perchè tante scuse? Cosa ti impedisce di fare scelte decisive?

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