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Quale immagine di Dio presentiamo?

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In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

(Mt 23,13-22 – Lunedì della XXI Settimana del Tempo ordinario Anno dispari)

Medita

Le parole di Gesù sono molto dure: guai a voi! Parla con due categorie religiose che pensavano di essere perfette e rappresentanti di Dio poiché osservavano la Legge alla lettera. Ed era così veramente. I farisei, più che altro, rispettavano le 613 norme della Torah, erano dei perfezionisti e convinti che per questo erano giusti, perfetti e amati in maniera particolare da Dio. Gesù distrugge questa loro visione. Mette a nudo i loro errori più grandi, cioè portare alla distruzione gli altri plasmandoli a loro piacimento, imponendo pesi e non proponendo la libertà di Dio.

Questa Parola deve richiamare la nostra attenzione a come ci poniamo nelle nostre relazioni, anche a come presentiamo Dio agli uomini e alle donne del nostro tempo. Non è imponendo il nostro pensiero e i nostri desideri che salviamo gli altri, ma proponendo la felicità che Dio indirizza ad ognuno di noi. Anche la relazione con Dio deve avere questi tratti. Non dobbiamo imporre una visione di Dio che non è reale. Spesso capita che facciamo terrorismo psicologico presentando un Dio vendicativo più che un Dio misericordioso.

Vivi

Come vivi il tuo rapporto con Dio e con gli altri?

Imponi il tuo pensiero, cerchi di plasmare le persone al tuo modello o proponi una relazione di amore e libertà, così come Dio fa anche con te stesso?

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