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Il vecchio è gradevole!

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In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».

(Lc 5,33-39 – S. Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa Memoria)

Medita

La novità che introduce Cristo nelle nostre vite è di una qualità differente rispetto ad una relazione con Dio di stampo “religioso”. Religione infatti viene da “religare” cioè legare. L’uomo è legato a Dio dall’osservanza di obblighi e precetti, senza i quali è impossibile essergli graditi.

È un po’ la questione sollevata dai farisei e dagli scribi nel vangelo di oggi. Cristo forse ha abolito la religione? No, ma ne ha spezzato la rigida interpretazione secondo la quale l’uomo ne diventa prigioniero. Non è questo il senso della religione. La vera religione libera l’uomo dal di dentro, non lo schiavizza. La libertà di cui si parla è la gioia dello Spirito Santo che riempie totalmente il cuore dell’uomo. Il vecchio anticipa il nuovo e il nuovo ne rivela il pieno significato. Infatti la parabola parla di vestito vecchio e nuovo, vino vecchio e nuovo, otri vecchi e nuovi. C’è sempre la continuità, ma in una forma nuova, qualitativamente differente. Questo crea scandalo per chi dice “il vecchio è gradevole!”.

Vivi

Le novità nella Chiesa sono spesso vissute con grande disorientamento e confusione. Pensiamo al magistero dell’attuale papa, o delle decisioni prese nella nostra diocesi o parrocchia. Occorre saper riconoscere l’azione dello Spirito che guida la sua Chiesa in una perenne novità.

Chiedi al Signore la grazia della disponibilità interiore affinchè il nuovo che ti turba possa rivelarsi con chiarezza. Si tratta di paura? Di presa di posizione? Di principio? O della volontà di Dio?

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