Leggi
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
(Lc 21,12-19 – Santi Andrea Dung-Lac, presbitero e compagni, martiri – Memoria)
Medita
Questa pagina di Vangelo è davvero drammatica. Molti cristiani in tutto il mondo continuano a viverla. Molti fratelli sono perseguitati per il fatto di essere cristiani. Una cristianofobia che si fonda su che cosa? Forse sul fraintendimento di veicolare la cultura occidentale? Ma il cristianesimo non è una cultura. Semmai dona senso e pienezza agli uomini di ogni cultura.
E questo senso ce lo dona l’incontro personale con il Figlio di Dio incarnato. Il Verbo prima di tutto si è fatto carne, non cultura. Conseguentemente illumina le culture dal di dentro. Ad ogni modo, ciò che non viene compreso dai persecutori, resta uno scarto nel quale ci è chiesto di dare testimonianza.
Questa non si prepara prima. Semmai è la manifestazione, il render presente la relazione vitale che ciascuno di noi possiede con Gesù. La perseveranza sta proprio in questo: nel custodire ogni giorno una relazione di fiducia e di obbedienza a Chi ti ha donato la sua stessa vita facendoti diventare più somigliante a Lui.
Vivi
Non ci salva il “sentimento” religioso, ma la perseveranza nella relazione con Cristo.
Ogni giorno è l’occasione giusta per correggere qualche cosa nella nostra vita, per divenire testimoni più credibili. Chiediamo luce allo Spirito Santo perchè ci convinca dei nostri errori e ci dia la forza di non commetterli più.
La Chiesa è corpo di Cristo, e se un membro soffre, ne soffrono tutti gli altri…
Nella mistica comunione della Chiesa sosteniamo i fratelli perseguitati con il digiuno e le preghiere.