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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
(Lc 21,34-36 – Sabato della XXXIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno dispari)
Medita
È così che si conclude l’attuale anno liturgico e ci prepara ad intraprendere il nuovo. Il Signore non si stanca di ammonirci e indirizzarci verso la retta via, la quale non è quella che non è fatta di errori o di omissioni, ma è quella che – nonostante tutto – mette al centro Dio.
Il termine “cuore”, infatti, nella Scrittura esprime un significato particolare e fondamentale. Non è soltanto la sede dei sentimenti umani, ma racchiude anche i pensieri, la conoscenza, la coscienza.
In una sola parola costituisce il centro dell’uomo, la sua interiorità, ciò da cui tutto ha origine. E il cuore dell’uomo e il suo intimo lo conosce solo Dio.
Ecco perché ci esorta alla vigilanza, affinché dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita non appesantiscano ciò che più importante l’uomo possiede. Per mezzo del suo cuore, infatti, l’uomo ama, conosce, comprende misteri ineffabili, pensa, scruta, prega.
Nel cuore custodisce i ricordi più importanti (dal latino recordor: tenere nel cuore). Tuttavia, una persona ama veramente Dio se l’amore che esprime con le parole e le labbra arde veramente nel suo cuore.
Occorre allora vigilare poiché gli affanni della vita possono impedirci di vivere bene: soltanto una vera conversione del cuore ci offre la possibilità di vivere in comunione con Dio («Laceratevi il cuore e non le vesti» Gl 2,13).
Un’immagine davvero straziante quella del cuore appesantito, quasi come quella di un cuore e di un’anima incapace di pregare e stare vicina al suo Signore poiché appesantita da cose mondane, superficiali e superflue.
Vivi
Vigiliamo pregando…
affinché il Signore ci doni la forza di liberarci di tutte quelle catene che gravano su di noi impedendoci di guardare in Alto.