Leggi
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
(Mt 11,16-19 – Beata Vergine Maria di Loreto – Memoria facoltativa)
Medita
Di quante critiche siamo circondati? Critiche su tutto e su tutti. Oggi tutti criticano tutto. Basta fare un giro sui social per vedere questo fenomeno. Ma criticare di per sè non è sbagliato, anzi è costruttivo, fa crescere; ma questo vale se la critica è rivolta al miglioramento, all’edificazione e non ad un puro giudizio svalutativo o offensivo. In tal senso si può parlare di sterile polemica.
E così vale anche per la crescita nella fede. Il Vangelo di oggi è chiaro: qualunque cosa nuova ti si presenta non può essere liquidata con un giudizio frettoloso. La novità richiede di essere compresa. Comprendere non significa giustificare. E questo vale per ogni ambito.
Ma allora come capire se la novità che si presenta è “giusta”? Gesù stesso offre il criterio: “la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie“. Le opere ti rimandano ad un senso, ad un significato. E solo alla luce della stessa sapienza è possibile riconoscere le sue opere. Quando una parola o un’azione profuma di Vangelo non puoi che riconoscerla come tale oppure la critichi negandola. Non ci sono alternative.
Vivi
Quando si accende il tuo senso critico? Perchè succede? Cosa vuoi dimostrare?
Chiedi allo Spirito la luce della sapienza per poter riconoscere i frammenti di verità che Cristo dissemina nella tua vita. Ricorda che la vera critica è sempre motivata dalla carità.