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In quel tempo, Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
(Lc 1,39-45 – Feria Propria del 22 Dicembre – Anno C)
Medita
Come comprendere il cantico di Maria, conosciuto come il Magnificat, se ciò che dice, di fatto, non lo vediamo? I superbi restano tali, i potenti esercitano la loro potenza, gli umili e gli oppressi sembrano destinati a questa condizione, così come gli affamati. I ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
Siamo certi che la situazione sia proprio questa, cioè immutabile? Per “comprendere” il Magnificat occorre inserirsi in esso, cioè esultare di Spirito Santo con Maria. Solo allora sarà possibile vedere come tutto quello che dice è già iniziato. Questi capovolgimenti infatti avvengono nella conversione alla fede. Solo per mezzo della fede è possibile vederli.
Cosa dipende da noi perché possiamo vedere ed esultare con Maria? Certamente l’atteggiamento di umiltà, cioè quella disponibilità e quel desiderio di ascoltare ciò che Dio veramente vuole dirci e non soltanto quello che ci aspettiamo che dica.
Vivi
Bisogna farsi umili affinchè Dio possa esaltarci.
Dunque abbandoniamo i nostri rigidi schemi mentali. Chiediamo luce allo Spirito Santo perchè alla sua luce possiamo scorgere l’agire di Dio.