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«Come mi conosci?»

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In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

(Gv 1,43-51 Feria propria del 5 gennaio)

Medita

Tante richieste di amicizia, tanti followers, tante condivisioni social…ma ci si conosce per davvero? Ciascuno di noi neanche può dire di conoscersi bene e però spesso si ha la pretesa di inquadrare gli altri, o quanto meno farsi un’idea per poter dire: si, lo conosco! Esattamente come Natanaele: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?».

Per conoscere una persona fino in fondo, forse non basterebbe una vita. Eppure noi siamo conosciuti sin dall’eternità da Colui che ci ha chiamato alla vita. E quando ne facciamo esperienza sappiamo di essere conosciuti. Così come è stato l’incontro di quegli uomini del Vangelo di oggi con “Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret”. Quando si incontra Cristo ci si sente profondamente conosciuti. Da qui la domanda «Come mi conosci?». E la risposta sta in quell’esser visti da Gesù che sempre ci precede.

Vivi

Possiamo dire che sentirsi amati consiste nell’esser visti e conosciuti da Gesù. Dal prendere consapevolezza che Lui ha sempre camminato con noi.

Attenzione dunque quando giudichiamo una persona. Non sapremo mai fino in fondo le motivazioni che la spingono a comportarsi in un certo modo. L’unico giudizio vero è quello fatto per amore.

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