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In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero loro; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
(Mc 6,34-44 – Feria propria del 7 gennaio)
Medita
L’abbondanza è sempre stata un segno distintivo di Dio. Il Signore non fa calcoli, il suo amore è semplicemente sovrabbondante, senza misura. Non ha le braccia corte, ma ha le “maniche larghe”. Dio è generoso. E questa sua meravigliosa peculiarità è presente in tutto il creato – basti pensare le grandi risorse che abbiamo a disposizione e che non sempre sappiamo custodire e distribuire – ma in modo specifico ci è stata manifestata nella persona del Figlio.
Il segno della moltiplicazione dei pani e dei pesci, aldilà della sua grandiosità, ci rivela un’insegnamento profondo: ci fa conoscere l’agire generoso e provvidente di Dio ma anche la logica che ciascuno è chiamato a far propria: quella della generosa condivisione.
Se ciascuno di noi manifestasse generosità in tante piccole cose (nel tempo, nel denaro, nelle energie, nei gesti cordiali, nell’affetto, nella preghiera, nel lavoro, nell’esercizio del proprio stato di vita) si creerebbe un ambiente, una comunità, capace di vivere lo spirito eucaristico, l’unico che può davvero saziare la fame che ciascuno porta dentro.
Vivi
«Voi stessi date loro da mangiare»
Oggi vivi quello che fai con più generosità. Fallo per amore di Cristo, e quello che donerai ti sazierà.