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In quel tempo, di sabato Gesù passava tra i campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: ” Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?”. Ed egli rispose loro: ” Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!”. E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato”.
(Mc 2,23-28 – Martedì della II Settimana del Tempo Ordinario – Anno pari)
Medita
Si può fare o non si può fare? È peccato o non è peccato? Lecito o illecito? Chissà quante volte abbiamo pensato queste domande su alcuni comportamenti o sui famosi dieci comandamenti. In questo senso la Chiesa spesso è stata percepita come rigida, con il volto di un’istituzione che detta legge sulla vita degli uomini e definisce cosa è peccato e cosa non lo è. Un po’ come quei farisei del Vangelo di oggi che si scandalizzano della trasgressione del sabato: il sabato è sacro, dunque non si deve lavorare! È illecito! Ma le cose non stanno proprio così…
Ciò che sta a cuore alla Chiesa è la riscoperta della grazia. In altre parole siamo tutti chiamati a passare dal regime della Legge (si fa, non si fa, è peccato! Non lo è!) al regime della grazia. Il regime della grazia è la vita nuova che ti dona Gesù Cristo, è la legge dell’amore divino in te. La grazia non abolisce la legge, i comandamenti, anzi ce li fa interiorizzare come vie, cammini, strade sicure.
Quando ti senti amato percepisci la regola, decisa da chi ti ama, come una custodia, come una protezione. Analogamente “le regole morali” sono un dono d’amore perchè la tua vita possa avere una direzione stabile, che è seguire Gesù Cristo. Dunque tu non vivi per rispettare delle regole, perchè le regole sono strumento, non il fine. “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!“
Vivi
Il fine è la comunione con Dio e coi fratelli.
È il discernimento di una coscienza matura che ci aiuta a comprendere un comportamento giusto o sbagliato. Per questo motivo è importante lasciarsi indirizzare da un’accompagnatore spirtituale esperto anche in umanità.
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