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In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
(Mc 3,1-6 – Mercoledì della II Settimana del Tempo Ordinario – Anno pari)
Medita
Al centro del luogo sacro sta l’uomo sofferente, paralizzato. Come a dire che lo spazio santo ha senso e valore se al suo cuore vi è l’uomo. Non è la regola che deve stare al centro del culto, ma l’uomo così com’è, ferito, impaurito, paralizzato. «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Perchè? Perchè l’uomo che partecipa della vita di Dio è ciò che maggiormente glorifica il Signore.
È di Ireneo di Lione la celebre frase: “la gloria di Dio è l’uomo vivente, e la vita dell’uomo consiste nella visione di Dio“. L’uomo di cui parla il Vangelo di oggi non doveva essere guarito in giorno di sabato perchè la sua guarigione avrebbe trasgredito il comando del riposo (Shabbat). Attenzione a questa mentalità giudicante e rigorista: prima la Legge e poi gli uomini. Per Dio vale un altro criterio: al cuore della Legge sta la dignità della persona umana, unica e irripetibile, e questa è agape.
«Tendi la mano!». Se Dio in Cristo Gesù ci ordina di fare delle cose, è perchè in quelle si realizza la nostra guarigione. “Egli la tese e la sua mano fu guarita“.
Vivi
Obbedisci al Signore. È Lui che ti pone come suo centro…
…per restituirti risanato, guarito e vivente!