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In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
(Mc 3,20-21 – Sabato della II Settimana del Tempo Ordinario – Anno pari)
Medita
In queste pochissime righe del Vangelo di oggi notiamo la comprensibile preoccupazione dei parenti di Gesù. Non riesce a mangiare in una casa poichè si raduna attorno a lui la folla. «È fuori di sé» dichiarano i parenti.
Questo ci fa riflettere sul fatto che il comportamento della massa condiziona anzitutto i nostri giudizi. Ma siamo sicuri che quello che fa la gente può diventare il criterio per giudicare? Ciò diventa chiaro se pensiamo alle notizie che leggiamo quotidianamente o alle dinamiche social. Quante volte giudichiamo sulla base di quello che ci hanno detto, oppure semplicemente vedendo quello che fanno tutti? La realtà è sempre più complessa…
Ma ritornando al Vangelo, quel giudizio «È fuori di sé» diventa tuttavia una paradossale verità. I parenti cercano di giustificare a sè stessi e agli altri quello che succede dicendo che Gesù è impazzito. Gesù è realmente fuori di sè, cioè impazzito, ma non nel modo in cui pensano i parenti! Ecco il paradosso. Quale ragione può spingerlo ad agire e parlare in questo modo? Soltanto l’amore può spingere fuori di sè, solo un’amore radicale può rasentare la follia. Il senso di ciò che dice e fa è sempre il suo esser tutto-per-gli-altri, essere-per-te, per amore incondizionato.
Vivi
Spesso i santi sono stati considerati dei folli, dei pazzi.
Questo ci fa capire che l’amore di Dio è in grado di farci compiere cose straordinarie. Gesti a volte semplici ma di un’intensità smisurata. Questo vale anche per te, nella misura in cui “vai fuori di te” per amore di Cristo!