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In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
(Mc 4 ,21-25 – Giovedì della III settimana del Tempo Ordinario – Anno C)
Medita
Gesù sta usando il suo solito modo pedagogico per rimproverare coloro che lo insultano e lo vogliono mettere a tacere. Infatti Gesù dice: viene forse la luce per essere messa sotto il moggio? Se notiamo bene la traduzione usa il verbo venire. Non è corretto grammaticalmente, si dovrebbe dire viene accesa la luce… questo ci permette di capire che Gesù sta parlando di sé stesso: vengo forse io nel mondo per starmene in silenzio per paura di coloro a cui scombino i piani? Oppure sono qui per illuminare tutti? È una mazzata bella pesante. Ma a noi cosa ci dice oggi questa Parola, oggi ?
Anche a noi capita, come Gesù, di essere messi a tacere, di essere svalutati, di non poter mettere all’opera tutti i doni che abbiamo o tutto quello che siamo. Questo perché? Per la gelosia di molti uomini e donne. Molto spesso capita che chi ci sta accanto, anche coloro che dicono di amarci, per paura di non saper gestire la nostra unicità e meraviglia giocano sporco. Ci mettono nella testa e, la cosa peggiore, a volte anche nel cuore, che non valiamo niente, che noi siamo 0, che senza di loro non riusciremmo a fare niente. Questo è pesante, questo significa spegnere la luce che Dio mette nel cuore di ognuno di noi. Ed è inaccettabile per Gesù, infatti dice che: nulla di nascosto resta così, prima o poi verrà a galla. Se ci pensiamo è anche da stupidi fare una cosa del genere. Perché la luce dell’altro, le sue qualità, i suoi carismi e doni mi arricchiscono, non possono e non sono una minaccia per la mia persona. Se iniziassimo a vedere le cose in questo modo, riusciremmo a godere a pieno delle nostre relazioni.
Chi ama veramente cerca di alimentare la luce dell’altro, a portare a compimento la bellezza che risiede in ognuno di noi, non a sminuirla e spegnerla.
Vivi
Tu sei splendore, tu sei meraviglia tu sei luce perché Dio, che è tuo padre, è luce
non permettere mai a nessuno di farti spegnere la luce, la bellezza è l’unicità che hai.
Soprattutto non ricercare l’approvazione degli altri, ma esci da sotto il moggio e illumina il mondo con la tua luce che è la stessa di Cristo.