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In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
(Mc 6,7-13 – S.Biagio, vescovo e martire – Memoria)
Medita
Il progetto pastorale di Gesù è davvero disarmante. Nel senso più vero della parola…Gli unici sostegni che gli apostoli hanno nella loro missione sono un bastone, la compagnia dell’altro fratello (erano inviati a due a due), e la potenza di Gesù. Nient’altro. Nè soldi, nè vestiti di ricambio, nè borse. La povertà nella missione infatti concede più libertà di movimento e meno distrazioni su quello che conta di più: annunciare il Vangelo.
L’essenziale è proprio questo: far arrivare la presenza di Gesù nel cuore degli altri per suscitare la fede. Il resto è solo apparato o apparenza. E perchè allora Gesù li manda a due a due? Perchè il Vangelo per essere credibile deve anche mostrare i suoi effetti: i discepoli di Gesù si riconoscono da come si amano (Cf. Gv 13,35). E questo testimonia la bellezza dell’aver accolto la fede.
Alla luce di questa parola è naturale chiedersi se ciò che conta nelle nostre pastorali è l’efficacia dei mezzi o il confidare nella potenza del Signore. Di strumenti, tecniche ed effetti speciali ce ne sono troppi in giro, anzi ne siamo quasi saturi. Quello che attira di più è una sana umanità che porta il buon profumo di Cristo. Chi ama davvero il Signore e fa le cose per lui traspare da come vive, da come ama, e lo si vede nel suo volto.
Vivi
La fecondità della pastorale è commisurata dalla relazione che i discepoli hanno col Signore.
Metti in pratica questa parola dell’apostolo “Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1 Pt 3,15)