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Trova ristoro nel Cuore mite ed umile di Cristo

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In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

(Mt 11,25-30 – Santa Caterina da Siena, Vergine e dottore della Chiesa, patrona d’Italia e d’Europa, Festa)

Medita

In questi versetti del vangelo di Matteo, che ci vengono proposti nella festa di Santa Caterina da Siena, possiamo meditare una preghiera di lode uscita direttamente dal cuore e dalla bocca del Maestro. È la lode alla Sapienza del Padre perché ha nascosto le “sue cose” ai sapienti per mostrarle a coloro che si sono fatti piccoli.

E nel secondo quadro di questo vangelo, Gesù rivolge due inviti a coloro che sono stanchi e oppressi. Prima di tutto li invita ad andare da lui: “venite a me“. E poi l’altro invito è l’imitazione del suo cuore: “imparate da me“.

Penso che la chiave di lettura di questo vangelo sia la descrizione che Gesù fa del suo cuore “mite ed umile“. È lui quel “piccolo mite ed umile” al quale il Padre ha rivelato i suoi misteri e attraverso il quale vuole rivelarli a noi.

È Gesù, il Figlio di Dio, che assumendo la nostra condizione, facendosi simile a noi, eccetto il peccato, può dire con compassione :” Venite, imparate e troverete ristoro“.

Il Cristo pasquale, Crocifisso e risorto, diventa così il modello dell’accoglienza del progetto del Padre per ciascuno di noi. Da lui, possiamo imparare a vivere questo vangelo della lode e della compassione. Nel mistero della sua passione, Cristo, fratello tra i fratelli, ci insegna a lodare il Padre, mentre prendiamo sulle nostre spalle il “giogo” dell’amore.

I nostri Santi hanno impresso nel loro cuore queste parole. Per Santa Caterina certamente erano pane di vita.

Vivi

In questi giorni di Pasqua, sentiamo anche per noi queste parole e ripetiamole spesso durante la giornata; facciamo in modo che queste Parole, attraverso la ripetizione nel cuore, trovino risonanza nella nostra esistenza:

“Gesù, mite ed umile di cuore, rendi il nostro Cuore, simile al tuo”.

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