Tutti noi vorremmo avere sempre a disposizione un “buon consigliere” da interpellare nei momenti di incertezza, per il discernimento, di fronte a delle scelte importanti, ma, ahimè, spesso ci ritroviamo soli e disorientati.
Ecco allora che lo Spirito Santo, viene “in aiuto alla nostra debolezza” (Rm 8,26), diventando lui stesso per noi, consigliere e consiglio.
È possibile ricevere il dono del Consiglio, da parte dello Spirito, come anche altri doni, se sappiamo riconoscere la sua parola, tra le tante voci che riempiono la mente ed il cuore. Possiamo riconoscere i suoi consigli se siamo “abituati” alla sua presenza in noi, se continuamente lo interpelliamo nella preghiera d’invocazione.
Dal momento in cui invochiamo ed accogliamo lo Spirito in noi, egli subito orienta i nostri passi, le nostre scelte e le nostre azioni, perché possano diventare conformi alla volontà di Dio e quindi renderci disponibili al suo progetto d’amore.
Il segreto è dare spazio allo Spirito, renderlo libero di poter operare e quindi fidarci della sua azione santificatrice nella nostra vita.
In cosa consiste il dono del Consiglio?
“Col dono del Consiglio lo Spirito Santo dà una soprannaturale abilità di regolarsi nella vita personale quanto alle azioni ardue da compiere e nelle scelte difficili da fare, come anche nel governo e nella guida degli altri”.
Giovanni Paolo II, Udienza Generale del Mercoledì, 3 aprile 1991.
Lo Spirto donandoci il suo Consiglio conduce la nostra mente e il nostro cuore da un atteggiamento di chiusura a un’apertura totale e fiduciosa nei riguardi della volontà di Dio.
Ci dona la luce al momento opportuno per illuminare la nostra coscienza sul bene da compiere ed il male da evitare; in poche parole, ci aiuta ad evitare il peccato e…
… “ci porta sempre più a rivolgere lo sguardo interiore su Gesù, come modello del nostro modo di agire e di relazionarci con Dio Padre e con i fratelli”
Papa Francesco, Udienza Generale, 7 maggio 2014.
Il Consiglio dello Spirito Santo, ci libera dall’individualismo e ci apre ad una dimensione di comunione con Dio e con i fratelli. Pensare di poter vivere senza cercare consigli, vorrebbe dire, soddisfare il nostro narcisismo e il nostro individualismo eccentrico. Invece, chi cerca consigli, parte da una idea, cioè quella di non poter bastare a se stessi, ma di aver bisogno di Dio e dei fratelli. È l’umile che cerca il consiglio. Il superbo non ne sarebbe capace.
Come si ottiene?
Come accennavo nell’introduzione, il dono del Consiglio si ottiene con la preghiera, come ogni dono da parte di Dio. In una preghiera che non sia meccanica, ma che parta dal profondo del nostro cuore, da un atteggiamento di profonda povertà.
Dobbiamo tener presente la preghiera del povero. Hai presente il povero, quello vero, quando siede silenzioso lungo le nostre strade o davanti alle nostre chiese? Lui non parla, tende la mano nella speranza che qualcuno la possa riempire. Così deve essere la nostra preghiera per cercare il dono del Consiglio, silenziosa e che parta da un’estrema necessità. Non possiamo chiedere Consiglio presumendo di sapere già cosa sia giusto.
Per chi è?
Ovviamente è un dono per tutti.
In modo particolare però, dovrebbero cercare questo dono, chi è chiamato a compiere delle scelte importanti che riguardano anche gli altri. I genitori dovrebbero chiedere continuamente questo dono per educare i propri figli. I giovani che si trovano difronte alle scelte fondanti della propria vita. I politici che sono chiamati a scegliere leggi per il bene del prossimo e a governare le nostre realtà civili. Anche i sacerdoti ed in modo particolare i confessori, perché abbiano sempre parole giuste al momento giusto pe il bene delle anime che a loro si rivolgono.
“Benedico il Signore che mi ha dato consiglio”
Salmo 16,7
Dovrebbe diventare una nostra abitudine chiedere il Consiglio per essere guidati costantemente dallo Spirito. In un mondo dove tutti presumono di sapere la verità e di poterla consigliare anche agli altri, noi cerchiamo il Consiglio da Dio, nella certezza che quanto più lo invochiamo, tanto più egli ci illumina e potremmo diventare anche consiglieri ispirati per coloro che ci incontrano.
Autore: fra Daniele Moffa, OFMCap