Vuoi attraversare le difficoltà della vita? Stai unito a Cristo!

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In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.

Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

(Gv 15, 1-8 – Mercoledì della V Domenica di Pasqua – Anno C)

Medita

Gesù, per farci comprendere che, se vogliamo vivere in eterno dobbiamo essere uniti intimamente a Lui, usa l’analogia della vite. La vite, per poter portare frutto deve essere curata, e questa operazione avviene attraverso due modalità: i tralci secchi, sterili, che non portano frutto vengono tagliati via, cioè vengono eliminati alla base dalla vite; mentre quelli che portano frutto, vengono potati, cioè vengono alleggeriti del superfluo rimanendo attaccati alla vite.

È particolare questa sottolineatura. È immediata la ragione per la quale il tralcio che non porta frutto viene tagliato e bruciato, cioè chi vive una vita scegliendo di non seguire Cristo e dunque vive una vita senza amore e col cuore indurito e malvagio, si sta condannando ad un’eternità senza felicità. Quello che risulta strano, invece, è che anche chi, con fatica cerca di vivere secondo Cristo debba attraversare delle “potature”. Molto spesso pensiamo che, chi sta a stretto contatto con Gesù, chi lo segue e lo prega, sia dispensato dalle difficoltà, dalla sofferenza, dalle storture della vita, ma non è così. Gesù non ci ha mai detto che avrebbe eliminato ogni difficoltà dalla nostra vita, ma ci ha promesso di essere con noi fino alla fine. Ecco perché, nonostante le difficoltà, le sofferenze, le sconfitte, non bisogna mai separarsi da Dio. Solo restando attaccati alla vite vera, che è Cristo, riusciremo a superare ogni momento complesso ed avremo la possibilità di donare frutti di bontà, in abbondanza. Il buon frutto dunque non proviene dalla qualità del tralcio ma dalla linfa attraverso cui il tralcio si nutre, che proviene dalla vite.

Infine, Gesù promette che ogni cosa chiederemo, nel suo nome, il Padre ce lo concederà. Che significa? Perché molto spesso non succede a noi? Lo spiega perfettamente Gesù: se rimanete in me e le mie parole in voi. Cioè chi rimane in Cristo non può non avere che intenzioni positive, d’amore, per questo verrà ascoltato. Questo ci fa capire che molto spesso siamo attaccati alle nostre cose, anche se buone, ma che non coincidono col piano d’amore di Dio.

Vivi

Quante situazioni difficili viviamo giorno dopo giorno nella nostra vita?

Abbiamo due possibilità di affrontare questi momenti: o farci guidare dalla nostra presunzione ed egoismo, e quindi perderci oppure restare uniti a Cristo. La potatura è dolorosa, ma se vogliamo crescere e portare sempre di più buon frutto, dobbiamo attraversare, insieme a Cristo, “i tagli” della vita.

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