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In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
(Gv 16,16-20 – San Filippo Neri, presbitero – Memoria)
Medita
Ci sono alcune parole del Signore, che ascoltiamo nel vangelo, che ci lasciano realmente stupiti. Di quello stupore che riempie il cuore di meraviglia e di gratitudine. Di fronte ad una affermazione di questa portata, come quella che abbiamo ascoltato nel vangelo odierno, come non essere felici e fiduciosi nel Signore?
La tristezza degli apostoli, di cui parla Gesù nel Vangelo, è certamente quella dovuta alla sua morte e passione, al distacco fisico con lui. I discepoli vivranno quel “poco”, riferito ai giorni della sepoltura, ma poi il loro cuore si aprirà alla gioia della risurrezione. Gesù annuncia ai suoi questa esperienza forte di grazia e di conversione. Di morte e risurrezione.
Chi di noi in questo periodo non sta vivendo una tristezza? Chi può dire, di non essere in ansia per qualcosa, adesso?
La risurrezione del Signore, che ancora stiamo contemplando in questo tempo pasquale, viene a sconvolgere la nostra vita e le nostre tristezze.
Il Signore è risorto proprio perché il sepolcro delle nostre tristezze, che tante volte condiziona tutta la nostra vita, possa essere dischiuso. Anzi frantumato. Anche l’ultima paura, forse la paura da cui scaturisce ogni paura: la morte, viene annientata. È la nostra tristezza si cambia in gioia, anche solo ascoltando questo annuncio di salvezza.
La promessa di Gesù è attuale, è per te, e il Signore è fedele alle sue promesse. Quali sono le tue tristezze oggi, in questo preciso momento storico che stai vivendo? Chiama per nome le tue paure e confrontale con la resurrezione e con la promessa di Gesù Cristo: la tua tristezza sarà cambiata in gioia.
Forse è arrivato il momento di non ascoltare queste parole come se fossero solo per alcuni. Questa parola oggi è per te, e Gesù vuole liberare il tuo cuore per darti la gioia in abbondanza.
Vivi
In questa giornata, lascia risuonare spesso nel tuo cuore questo versetto del vangelo: “La vostra tristezza si cambierà in gioia”. Fai un “esercizio di gioia”
La Madonna, causa della nostra gioia, ci aiuti in questo cammino.