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In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi quelli che vi lavorano! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi chi lavori nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
(Lc 10, 1-9(forma breve) – XIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno C)
Medita
In questa domenica, Gesù ci dà il mandato di far conoscere al mondo intero la sua Buona Notizia, cioè che Dio si è rivelato all’uomo attraverso suo Figlio e che è stata donata la salvezza eterna. Per compiere bene questo compito ci ha lasciato un vademecum, cioè delle nozioni semplici.
Innanzitutto Gesù ci dice di pregare. La preghiera, la relazione tra noi ed il Padre è qualcosa di fondamentale e fondante nella vita del cristiano. Attraverso la preghiera noi ci mettiamo in contatto col Padre e possiamo discernere, ringraziare, chiedere. Gesù dice di chiedere al Padre altri operai che lavorino per la messe. Questo è molto importante, perché ci fa comprendere che non scegliamo di testa nostra di servire il Signore ma è una chiamata, cioè siamo scelti per farlo, è Dio che sceglie.
Inoltre ci dice di non portare niente, solamente noi stessi. Questo è strano, nonostante ci dice che verremo buttati in mezzo ai lupi, ci chiede di spogliarci di tutto. In realtà Gesù ci chiede di non portare le nostre sicurezze, il nostro ego, il nostro orgoglio, proprio perché è lui che ci ha mandati e Lui sa come agire attraverso di noi.
Ed infine, siamo chiamati a essere portatori di Pace e gioia. Il saluto del cristiano è la pace di Cristo. Allora quando incontriamo gli altri, dovremmo scambiarci questa pace. A noi però non deve interessare il pregiudizio che ci siamo fatti dell’altro, infatti Gesù lo specifica: se ci sarà un figlio della pace, questa scenderà su di lui, altrimenti ritornerà a voi.
Vivi
Il Signore ti chiama a seguirlo e a diffondere la bella Notizia della salvezza eterna
prega, porta solo la tua fede e la tua libertà e dona a tutti quella pace che Dio ha messo nel tuo cuore.