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Discepoli di Gesù nello Spirito Santo

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In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

(Mt 10,16-23 – Venrdì della XIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno pari)

Medita

Non preoccupatevi di cosa dire“. Con queste parole Gesù ci libera dall’ansia da prestazione nell’annuncio della Parola. Il versetto continua così: “infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi“. Questo ci fa capire che la missione dell’evangelizzazione, non è opera umana ma è opera dello Spirito Santo. È lo Spirito che continua ad evangelizzare il mondo attraverso coloro che diventano suoi strumenti.

È importante entrare in quest’ottica di apostolato e di missione, perché potrebbe capitare, anche inconsciamente, di soffrire di un certo egocentrismo o narcisismo spirituale, che non permette all’azione dello Spirito di agire liberamente. Alcune volte, noi “di chiesa” ci crediamo i padroni o i gestori del sacro, e con le nostre idee ostacoliamo l’azione libera e innovatrice dello Spirito.

Non siamo noi o le nostre idee il centro della missione. Non è il “secondo me” che bisogna annunciare ma la Parola di Dio di cui ci nutriamo costantemente.

Allora per essere veri Missionari e annunciatori della Parola, bisogna riconoscersi continuamente nello stile dei discepoli dello Spirito Santo: attenti ascoltatori e pronti esecutori.

Vivi

È importante, ogni qual volta vogliamo annunciare il Vangelo, invocare lo Spirito Santo…

…perché ispiri le nostre parole e ci doni l’umiltà di rimanere obbedienti alle sue ispirazioni.

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