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Indicazioni per vivere “da potenti”: il servizio

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In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

(Mt 23,1-12 S. Bernardo, Abate e Dottore della Chiesa – Memoria)

Medita

In un mondo dove tutti cercano il primo posto, la gloria, il potere, Gesù oggi nel vangelo ci offre le indicazioni per vivere “da potenti”: il servizio. Il servizio è la strada indicata da Gesù. Un servizio che diventa non un merito per cui essere premiati ma, uno stile di vita. Un servizio che parte non dal piedistallo del nostro benessere e va verso chi vive situazioni deplorevoli, ma un servizio che scaturisce dalla condizione fraterna dell’amore condiviso.

Gesù è il modello di questo stile di vita, nell’ultima cena ha rivestito il ruolo dello schiavo, lavando i piedi agli apostoli. Sulla croce si è fatto malfattore per salvarci. Ogni giorno nell’Eucarestia diventa piccolo per il servizio al debole e del peccatore.

I santi sono coloro che hanno vissuto tutto questo in pienezza, perché hanno scelto il vangelo come condizione di vita. San Francesco d’Assisi non ha scelto di aiutare i poveri, ha scelto di vivere da povero con i poveri. Ha scelto di essere “minore”, come quella parte di società che al suo tempo era esclusa e disprezzata. Madre Teresa di Calcutta, anche lei, amando Cristo nei poveri, ha vissuto il servizio ai più poveri dei poveri. Anche lei, ha scelto la strada della condivisione e del servizio. I santi, seguendo Gesù, hanno fatto del servizio non un hobby o un passatempo, ma una condizione esistenziale di vita.

Leggendo il vangelo e contemplando la vita del Maestro, possiamo comprendere come determinati comportamenti non siano complementari al nostro essere discepoli, ma sono parte essenziale del cammino di sequela. Non possiamo scegliere o meno se essere “servi”. Se dedicarci o meno a quel servizio o al volontariato. Il Cristiano è servo come lo è stato Gesù.

Vivi

Pensa ai tuoi atti di carità, al tuo servizio. Con quale animo lo compi? Per essere ringraziato, ammirato, lodato? O perché è insito nel tuo essere cristiano?

Vivi il servizio come stile di vita per essere un vero testimone del Vangelo.

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