three pairs of shoes

I discepoli devono essere anaffettivi?

Leggi

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

(Lc 14,25-33 XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C)

Medita

Gesù sembra sovvertire l’assetto e l’affetto delle famiglie, delle relazioni interne, e addirittura la relazione con noi stessi. Il punto è questo: Lui vuole essere amato sopra ogni cosa e al centro di ogni cosa, più dell’amore che abbiamo per la persona più cara. Perchè? Gesù vuole negarci gli affetti? Certamente no. Il punto cruciale e decisivo è che Gesù vuole liberarci dalla logica del possesso. Vuole renderci uomini e donne liberi di amare, di donare sè stessi. Altrimenti non si capirebbe l’ultima frase: “chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”.

Il discepolo è colui che segue le orme del Maestro, e cioè il saper disporre della propria vita come dono d’amore che viene dall’alto. Ecco perchè è importante valutare le “risorse” che si posseggono, come fa il costruttore per la torre o il re per la spedizione militare. Conoscere preventivamente ciò che si possiede è come fare i conti con il proprio cuore. Un cuore che il Signore vuole liberare e che vuole allargare oltre la misura della croce che ciascuno è chiamato a portare.

Vivi

Madre, padre, figli, fratelli, sorelle, mariti, mogli….vengono dopo…prima viene Gesù Cristo. Perchè?

Perchè così possiamo amare meglio i nostri cari, con lo stesso amore di Cristo. Diventare discepoli è faticoso, ma conviene!

Vuoi ricevere nella tua mail il commento al vangelo quotidiano?

Condividi questo articolo nei tuoi social

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: